SAN LAZZARO – Sabato 28 maggio 2022 la nostra Zona pastorale ha animato la celebrazione della Messa nella Cattedrale di S. Pietro a Bologna che ospita l’immagine della tanto venerata da tutti i bolognesi Madonna di San Luca, che ogni anno scende dal colle per la sua benedizione alla città.
Sollecitati dai nostri Parroci, una trentina di persone si sono trovate di prima mattina (la Messa era prevista per le ore 9) per raggiungere la Cattedrale a piedi camminando insieme, nell’ottica di una visione Sinodale della Chiesa richiesta da Papa Francesco. Sinodo significa infatti camminare sulla stessa strada, camminare con Dio, con Gesù, fra fratelli, cammino che viene inteso anche come metafora che rivela il senso stesso della vita umana.
Prima di partire abbiamo recitato una preghiera con Don Stefano e…via verso la meta. All’arrivo abbiamo trovato molti volti amici, chi era arrivato in bicicletta, chi in motorino, chi in autobus… i più pigri in macchina. Alla nostra corale di zona era stato affidato il compito di accompagnare la liturgia cantando assieme alle “Dame di S. Luca” e anche questo è stato molto bello.
Don Giovanni Benassi ha presieduto la liturgia e il nostro caro Don Andres Bergamini ha tenuto l’omelia (vedi oltre), commentando il vangelo delle nozze di Cana (Gv 2,1-11). Ha, fra l’altro, sottolineato come Maria venga sempre chiamata dall’Evangelista Giovanni “Madre di Gesù” e non con il proprio nome, perché è la portatrice delle nostre sofferenze e delle nostre speranze al cospetto di Suo figlio.
La liturgia è stata molto intensa e partecipata e due nostri parrocchiani hanno prestato la loro voce per la prima lettura e per il salmo. Sicuramente ognuno di noi ha presentato alla Vergine di S. Luca, preoccupazioni, sofferenze, timori, sogni e aspettative nella speranza che sempre Maria ci doni la Sua protezione.
Nelle strade cittadine questa mattina c’era anche il ritrovo per la “Run for Mary”, la corsa dedicata al culto della Vergine di San Luca voluta dal Cardinale Zuppi, che desiderava che anche il mondo dello sport fosse coinvolto nella settimana mariana bolognese e organizzata dal nostro sempre amato Don Massimo Vacchetti.
Come concludere… è stato bello e gioioso camminare insieme, raccontarci un po’ durante il percorso a chi ci stava a fianco, ci ha dato felicità vedere tanta gente arrivata per la corsa, è stato emozionante unire le nostre voci a quelle di altri cori, bellissimo vedere i nostri Parroci celebrare nella solennità della Cattedrale, rinfrancante ed incoraggiante portare le nostre aspettative a Maria.
Infine il ritorno nelle nostre case, un po’ stanchi ma sicuramente arricchiti di tanta gioia e speranza nel cuore.
Cristina Cavrini
Omelia di don Andres Bergamini
Le Scritture che abbiamo ascoltato (Isaia 66,10-14 e Gv 2,1-11) aiutano noi, pellegrini arrivati qui davanti all’immagine della Madonna di San Luca a capire quanto sia vitale per noi la premura, la cura di Maria nella nostra vita, quanto sia decisiva per il nostro rapporto con il Signore.
1) Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. MADRE ecco la prima sottolineatura forte del vangelo. L’evangelista Giovanni non la chiama mai con il suo nome proprio Maria, ma sempre madre, madre di Gesù. Il profeta Isaia, nella prima lettura, invita a fare festa, a rallegrarsi con Gerusalemme. È la città santa dalla quale gli esuli sono partiti e alla quale ritornano e ritornando la ritrovano come Madre, madre che tiene in braccio, che accarezza sulle ginocchia, che protegge, che allatta, e soprattutto che consola, consola profondamente e consolando rallegra, da gioia. Gerusalemme è profezia di Maria, che per noi è Madre, madre che consola.
2) La seconda caratteristica che ricaviamo dal Vangelo è che Maria era presente, era là a Cana, alla festa di Nozze. Non è scontato! Giovanni la nomina come prima presenza e solo in seconda battuta dice che era invitato Gesù con i suoi discepoli. Anche questo per noi è importantissimo. Maria è presente! Noi tutti bolognesi ogni anno aspettiamola visita dell’immagine della Madonna qui nel centro della città, nella chiesa Cattedrale. Il vangelo ci dice che lei è presente nella nostra vita personale, familiare e comunitaria. Una presenza discreta, silenziosa ma non passiva!
3) Infatti la terza caratteristica di Maria è che oltre a essere Madre e ad essere presente è anche attentissima: si accorge che è venuto a mancare il vino. Il vino è il simbolo della festa, della gioia, dell’amore, è l’ingrediente principale della nostra vita insieme, della nostra felicità. Possiamo dire che Maria conosce profondamente le nostre vite, le nostre feste, ma conosce soprattutto le nostre mancanze, le nostre fatiche, i nostri bisogni di cui molto spesso noi stessi non siamo consapevoli. Potremmo dire che questi bisogni li vede e li conosce in anticipo. E accorgendosene non rimane passiva ma agisce. È bellissima questa modalità discreta: non interviene con i protagonisti, con gli sposi, o con il maestro di tavola. E così con noi: non ci fa pesare le nostre mancanze. Invece parla con suo figlio, con Gesù e gli presenta la situazione: non hanno più vino. Poche parole ma determinanti, efficacissime, che riescono a smuovere anche Gesù che non sembrava molto intenzionato a scoprirsi! Maria infatti conosce bene noi ma conosce bene anche suo figlio! Sa le sue potenzialità di bene, sa come prenderlo, come attivarlo!
4) Infine la Madre ci coinvolge profondamente. Noi siamo rappresentati da quei servitori ai quali lei dice: qualsiasi cosa vi dica, fatela. Ci mostra a chi dobbiamo rivolgerci e come dobbiamo rapportarci con lui, che è il Signore: ascoltarlo e fare quello che dice. In fondo è ciò che Maria ha sempre fatto, come figlia del popolo di Israele che sul Sinai disse al Signore “noi faremo e ascolteremo (tutte le parole che ci hai detto)”. In particolare dalla grotta di Nazaret quando ascoltò il saluto dell’Angelo e disse di sì alla proposta di diventare Madre di Dio. Lei ci propone, ci insegna l’ascolto attento della Parola del Signore e l’obbedienza – la diaconia – operosa, umile, semplice di quella parola. Quando, con grande stupore di colui che guida il banchetto, il vino buono arriva in tavola, i servi non sono stupiti, sanno bene da dove viene quel vino, sanno chi l’ha procurato. Mi immagino la loro gioia, la loro riconoscenza per il privilegio di essere stati coinvolti dalla Madre e poi dal figlio, la loro soddisfazione per il banchetto ben riuscito!
Questa è anche la nostra gioia oggi, qui davanti all’immagine della Madonna di San Luca: la invochiamo come Madre, la ringraziamo perché presenza attenta e attiva nella nostra vita, rinnoviamo davanti a lei il nostro proposito di ascoltare e fare tutto quello che il Signore ci dice di fare, e con lei Magnifichiamo il Signore per le grandi cose che Lui ha fatto per lei e per noi.